Sviluppo Territoriale e Internazionale

Lucio Caporizzi, Direttore Regionale a Programmazione, innovazione e competitività dell’Umbria da inizio al dibattito considerando la discussione aperta sul programma Brasil Proximo un momento qualificante per avviare una riflessione sul passaggio dalla cooperazione decentrata all’internazionalizzazione dei territori. Il fenomeno della glocalizzazione, caratterizzato dallo spostamento di poteri e attività verso i livelli sovranazionali da una parte e subnazionali dall’altra, ha visto incrementare lo spazio concesso ai rapporti tra territori. Oggi non vi sono dubbi sul fatto che le interdipendenze internazionali passano più dalle relazioni tra comunità e territori che da quelle diplomatiche tra stati sovrani, creando una rete globale delle economie locali. Svolgendo un nuovo ruolo all’interno del contesto delle relazioni internazionali, gli enti locali e gli altri attori devono concentrarsi nel ripensare il ruolo dei territori all’interno di un modello di sviluppo che veda come protagonisti molto più gli interessi delle comunità e molto meno quella dei grandi soggetti internazionali. Nel farlo devono però evitare di imitare i format, le procedure, i contenuti della diplomazia nazionale che continua a svolgere il suo ruolo supportandoli.

Per quel che concerne il contesto italiano, l’incremento del protagonismo degli enti locali nelle relazioni internazionali è riassumibile in 3 fasi: esplorazione (affacciarsi in maniera sperimentale su scenari internazionali, attraverso le opportunità offerte dalla UE), consolidamento (gli enti locali hanno dimostrato competenza quindi le loro attività sono state considerate meritevoli di investimenti) ed integrazione (delle relazioni internazionali degli enti locali nelle politiche ordinarie di un Governo). Considerando la maturità raggiunta dalla cooperazione decentrata essa non può che evolversi in una concezione più ampia basata sul rapporto paritario tra territori e l’integrazione dei rapporti tra Stati e Regioni a tutto campo, soprattutto con paesi come il Brasile che non possono essere più considerati paesi beneficiari di cooperazione allo sviluppo. Programmi come Brasil Proximo sono una risorsa insostituibile per guardare alle relazioni a tutto campo tra paesi e sono da considerare come un format replicabile.

Gerônimo Rodrigues Souza , Assessore allo Sviluppo Territoriala del Ministero dello Sviluppo Agrario MDA racconta di come, a partire dal primo Governo Lula, in Brasile si è tentato di ovviare al problema della centralità del Governo Federale nella gestione delle politiche pubbliche concentrandosi sulla ridistribuzione delle competenze e dell’attuazione delle politiche pubbliche a livello federale, statale e comunale. Si è sempre più rafforzata l’idea del patto federativo come strumento per coinvolgere tutti i livelli federali nella strutturazione oltre che attuazione delle politiche pubbliche, tentando di dare voce alle esigenze di tutti i territori. Per ridurre la distanza tra Stati e Municipi la maggior parte dei Ministeri (attraverso quello dell’Integrazione) partecipano a programmi congiunti rivolti a raggruppamenti di Stati e Regioni caratterizzati dalla condivisione di identità (le Mesoregioni) in modo da rappresentare al meglio i loro interessi e coinvolgere nel processo decisionale anche la società civile. Si è scelto quindi di utilizzare la territorializzazione come strategia di sviluppo del paese perché il rafforzamento delle istanze di gestione democratica, attraverso la società civile, garantisce lo spazio di concertazione e l’integrazione tra gli obiettivi e le risorse di tutti i soggetti coinvolti ed un miglior utilizzo delle risorse a disposizione dei Ministeri. Fatto ciò è necessario concentrarsi sul miglioramento delle metodologie di pianificazione, sia quella macro a livello di governo centrale che quella micro che coinvolga i territori, in modo da supportare la costruzione di sistemi di innovazione territoriale e appropriazione di tecnologie da parte dei territori affinché lo sviluppo sia sostenibile perché non dipendente da altri. In tale aspetto vi sono ancora molte carenze in Brasile ed il confronto con l’Italia, lo scambio di esperienze è fondamentale.

A livello di Ministero dello Sviluppo Agrario ci si è concentrati molto sullo sviluppo rurale del paese – concetto carico di pregiudizi- e su come instaurare uno scambio e l’integrazione tra rurale ed urbano. Esiste un progetto in fase avanzata che ha supportato i territori nella formulazione di Piani di Sviluppo territoriale ma c’è bisogno di un intervento forte per l’introduzione nel partenariato delle istituzioni e degli enti locali affinché supportino i territori nel loro sviluppo. Il programma Brasil Proximo, visti i risultati raggiunti in svariati territori, può essere un ottimo esempio e supporto sulle modalità di gestione dei progetti e del livello di partecipazione sociale al loro interno ed al monitoraggio dei progetti. L’Alto Solimoes potrebbe sicuramente essere un esperimento di tale collaborazione poi replicabile in altri territori.