1° Seminario Internazionale

Programma del seminario

La coordinatrice brasiliana Maria Cristina Sampaio Lopes apre il seminario ripercorrendo brevemente l’iter che ha portato- in Brasile- alla firma dei primi accordi che hanno dato vita al programma Brasil Proximo e la sua atipicità per l’epoca. Il percorso del programma è stato preso in carico, fin da subito, dlla Presidenza della Repubblica del Brasile (Gabineto del Presidente, Segreteria Generale e Sottosegretariato agli Affari Federativi-SAF) e non dall’Agenzia Brasiliana di Cooperazione che fa capo al Ministero degli Affari Esteri, che aveva previamente autorizzato la firma degli accordi.
Per dar seguito operativo ai progetti è stata costituita una Commissione Intersettoriale che raggruppa tutti i Ministeri, Agenzie, Associazioni, Rappresentanze del settore bancario e cooperativo che a vario titolo partecipano ai diversi progetti che compongono il programma.

Anche il coordinatore italiano Giampiero Rasimelli ricorda l’importanza della firma dei primi accordi tra le Regioni Italiane e la Presidenza della Repubblica (2004) sottolineando quanto i due paesi siano diversi rispetto a quando è iniziato il percorso che ha portato non solo alla presentazione e finanziamento del programma Brasil Proximo ma soprattutto a questo grado di attuazione.

Considerati i mutamenti avvenuti nei due paesi e la necessità di avviare una nuova fase di cooperazione tra i due paesi, sottolinea l’importanza assunta delle attività di cooperazione svolte dalle Regioni Italiane che, lavorando attraverso lo strumento del partenariato territoriale hanno mostrato quanto esso sia strategico.
Introducendo gli interventi a seguire spiega che esso è il primo momento di riunione di tutti i partner, italiani e brasiliani, del progetto, per cui è stato strutturato in maniera da stimolare un dibattito sui primi risultati raggiunti a livello diplomatico bilaterale e nei due ambiti di intervento trasversali che caratterizzano tutti progetti che compongono il programma Brasil Proximo.

L’Ambasciatore d’Italia in Brasile Gherardo La Francesca esprime il piacere per essere presente nel momento di avvio reale del progetto Brasil Proximo dopo il lungo percorso burocratico a seguito del quale si deve in parte l’accezione ad esso attribuita di programma sui generis. Alla base di tale programma vi è la grande vicinanza ed il rapporto speciale esistente tra Italia e Brasile ma il valore aggiunto di Brasil Proximo è la capacità di aver creato e consolidato un tessuto di relazioni molto resistente tra Stati e Regioni, città, imprese, società civile e persone di due paesi molto simili e che si portano dietro un patrimonio di valori condivisi. Per tale motivo il Ministero degli Affari Esteri italiano ha sempre guardato e continua a guardare con grande interesse il progetto e ne riconosce l’importanza nel panorama della cooperazione italiana.

Il Ministro Gilberto Carvalho, capo della Segreteria Generale della Presidenza della Repubblica del Brasile, porta i saluti della Presidente Dilma Rousef. Dando seguito a quanto detto dall’Ambasciatore La Francesca evidenzia che le relazioni esistenti tra Italia e Brasile sono speciali perché caratterizzanti non tanto a livello istituzionale e governativo -che sono talmente buone da superare intoppi quali quello dell’estradizione di Cesare Battisti- ma principalmente a livello di società civile per molteplici motivi: emigrazione, forte e dinamica presenza di imprese italiane in Brasile, influenza positiva a livello sociale e supporto alla creazione dei movimenti operai e sindacali che hanno segnato la storia del Brasile, presenza della chiesa e delle ONG con tutti i loro progetti solidali. Per tutti questi motivi un programma come Brasil Proximo non sarebbe stato possibile realizzarlo con un altro paese.
Proprio tale condivisione di storia e di interessi, che ha portato al massimo coinvolgimento dei livelli di governo brasiliani e della molteplicità di soggetti italiani (Regioni, cooperative, università, enti specifici), ha un grande valore in quanto ha avuto quale risultato massimo la capacità di influenzare positivamente alcune importanti politiche governative brasiliane.
Considerati i cambiamenti avvenuti nei due paesi ed il lungo lavoro fatto oramai è necessario rivedere i termini della cooperazione basata non più sul trasferimento ma sullo scambio di esperienze e Brasil Proximo, che promuove una cooperazione di tipo orizzontale, rappresenta senza dubbio il punto di partenza per l’avvio di tale riflessione e processo.

Il Programa Brasil Próximo nel contesto della cooperazione tra Brasile e Italia
Emanuela Benini, esperto dell’Unità Tecnica Centrale della Direzione Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, saluta e introduce brevemente il funzionamento della cooperazione italiana sottolineando che la cooperazione decentrata è considerata uno degli strumenti più efficaci a disposizione e che dal 15 marzo 2010 ne esistono le Linee Guida. La cooperazione decentrata ha infatti guadagnato una sua dignità metodologica grazie alla forte capacità di cavalcare l’innovazione e di adattarsi facilmente ai mutamenti in quanto basata sullo scambio tra territori. Le Regioni e gli altri enti locali italiani- al pari di quelli di molte altre parti del mondo- hanno dimostrato di essere in grado di adeguarsi ai mutamenti e di inserirsi nella modalità di lavoro della cooperazione istituzionale, promuovendo il lavoro congiunto e mostrando come i vari livelli possono articolarsi ed interloquire tra loro per il raggiungimento di ottimi risultati. In Brasile è possibile individuare moltissimi casi di buone prassi in cui enti locali italiani, come anche ONG ed Università, hanno arricchito il panorama della cooperazione mettendo a punto modalità di lavoro congiunto collegando i territori con tutte le loro espressioni, eccellenze e prodotti.

Il Ministro Marco Farani, Capo dell’Agenzia Brasiliana di Cooperazione inizia dicendo che, come accennato dalla coordinatrice brasiliana nell’introduzione, l’ABC supporta il programma ma non lo gestisce direttamente. E proprio il fatto che si tratti di un programma di cooperazione non centralizzata è da considerare un valore aggiunto: centralizzarla significherebbe inserirla nei sistemi istituzionali e burocratici che cambierebbe i connotati dei progetti, e si correrebbe il rischio che i territori perdano la loro libertà di agire. Non passare per ministeri e grandi agenzie è un processo molto più agile e diretto, molto più spontaneo perché è inteso realmente come scambio di esperienze tra chi lavora e vive il progetto. È necessario promuovere questo tipo di cooperazione perché si tratta di processi in grado di arrivare dove la cooperazione istituzionale non riesce.
Dalla cooperazione sorgono tante opportunità per i paesi, non solo dal punto di vista economico ma anche istituzionale perché facilita la condivisione delle politiche rendendole globali. Anche la stessa ABC ha appreso dalla cooperazione decentrata tanto ed ha firmato un protocollo con la SAF (cosa significa l’acronimo??) per finanziare progetti proposti da enti locali brasiliani che vogliano collaborare con enti locali di paesi terzi. E interventi di cooperazione con alcuni paesi dell’Africa promossi dalla Secretaria Geral hanno preso spunto da Brasil Proximo.
Rivolgendosi alla Dottoressa Benini ed all’Ambasciatore italiano, il Ministro Farani sottolinea l’importanza di rilanciare i rapporti istituzionali tra Italia e Brasile ed accenna che nella recente missione in Italia egli stesso ha proposto al MAE, nella persona del Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo, di firmare un Memorandum di Intenti sulla cooperazione decentrata trilaterale tra Italia e Brasile di cui si attendono sviluppi.